mercoledì 16 maggio 2012

INTERVISTA: Management Del Dolore Post-Operatorio



Management Del Dolore Post-Operatorio: Luca Romagnoli alla voce, Marco Di Nardo alle chitarre, Andrea Paone al basso e Nicola Ceroli alla batteria.
Sono loro il nuovo fenomeno punk-rock italiano. La loro opera prima, Auff !!, è un album che grida, che denuncia una società che ormai sta collassando.
Il loro primo lavoro dà speranza alla musica italiana di qualità e costituisce un filo rosso che rimanda ai CCCP, ai Ministri e a Capovilla: Punk come cantautorato di denuncia.
Dopo aver recensito Auff!! sul nuovo numero di Junks Magazine, abbiamo scambiato due chiacchiere con il loro frontman Luca Romagnoli, per capire il loro “punk pensiero”. 


J: Iniziamo l’intervista parlando della vostra storia: come è nato il Management Del Dolore Post-Operatorio?

Luca: Da gambe rotte e teste rotte! Ma un orologio rotto riesce a dare l’ora esatta due volte al giorno.

J: Quali artisti hanno influenzato maggiormente la vostra musica?
Luca: Tutti, tutti, tutti. Abbiamo divorato tutto, poi l’abbiamo vomitato. Ci siamo fatti influenzare da tutto e poi abbiamo preso l’antibiotico. Abbiamo amato i nostri idoli e poi li abbiamo traditi.

J: Lo scorso febbraio è uscito il vostro primo lavoro: Auff !! Com’è nato, e perché avete scelto questo titolo?


Luca: Auff!!! è uno sbuffo di noia, una noia totale verso tutto e tutti, verso chi si lamenta, verso chi non ragiona, verso chi parla troppo, verso chi non parla mai. Ma soprattutto verso chi non capisce che la crisi è il momento giusto, il momento perfetto per trovare se stessi. Evviva la crisi! 




J: Voi siete nati dalla provincia. Come si sfonda se si vive a Lanciano? E, in generale, secondo voi è difficile fare musica di qualità oggi in Italia?

Luca: Per fare buona musica, per scrivere bene e per essere minimamente interessati, che 
tu sia di Lanciano o di Livorno, devi cercare di parlare la tua lingua e suonare le tue idee. Musica di qualità in Italia ce n’è tanta; se la si cerca in televisione, c’è poca probabilità di trovarla. 

J: Cos’è per voi il punk?

Luca: Ci sono diversi modi per essere punk. San Francesco è punk, per esempio. 
Gandhi è punk. Alcuni grossi e violenti disturbatori non sono affatto punk.

J: La superficialità dell’estetica è la vera piaga dei nostri tempi: “E se fossimo tutti uguali? sarebbe un bordello, dovresti scegliere il migliore non il più bello!“
Cosa ne pensate dei social network tipo Facebook?


Luca: Facebook è un mondo virtuale abitato dalle stesse persone che abitano il pianeta terra. Il pianeta terra è abitato da persone stupide, quindi è brutto, molto brutto. Ergo: se Facebook è abitato da quelle stesse persone, come sarà? [ride]



J: Sono molti i temi affrontati nell’album. In sintesi: denuncia sociale, culturale e politica a questo “povero” Paese, una (giusta, secondo me) accusa ad un intero sistema che sta per affondare. Credete che oggi in Italia ci sia bisogno di un cambiamento vero e non solo di atti di protesta fini a se stessi?

Luca: C’è bisogno di cambiamento dappertutto: il mondo, per come l’abbiamo pensato, non funziona. Ci sarà una crisi mondiale, affonderemo tutti, e noi non vediamo l’ora che accada (per vedere che faccia faranno “loro”) 

J: Quali sono i vostri progetti futuri?

Luca
: Non ce ne preoccupiamo.-"cosa fai tu per vivere?"
-"respiro".

J: Volevo farvi un in bocca a lupo per tutto, ricordando ai nostri lettori che voi sarete in tour per tutta l’estate.
Auff !!
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Luca: Grazie a voi! Buona crisi e felice fallimento a tutti!


Maggiori informazioni: 
www.managementdeldolorepostoperatorio.it
facebook


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